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Si sono trovati in un buon numero davanti al Palazzo del Senato che al suo interno ospita uno dei più ingenti patrimoni storico/culturali di Milano: l'Archivio di Stato.
Dopo la parte dedicata alle spiegazioni, hanno seguito gli addetti dell'ente che hanno mostrato i documenti più importanti custoditi nell'Archivio.
Dopo aver dedicato la massima attenzione ad una parte rilevante della storia di Milano, la maggior parte dei presenti ha continuato i commenti durante il pranzo nel vicino Hotel Manin.

A complemento dei due articoli di Giuseppe Bardone e Filippo Vasta, vi raccomandiamo un'attenta visione del ricco repertorio di immagini (scatti fotografici in due momenti diversi di Domenico Pizzi) contenute nella due gallerie sottostanti.
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Il Palazzo del Senato e l’Archivio di Stato
Sorto come Collegio Elvetico, per favorire la formazione del clero svizzero quando in quel paese imperversava la riforma protestante, il palazzo di Via Senato è oggi occupato da una prestigiosa istituzione, l’Archivio di Stato.
La facciata, molto particolare, rispecchia il gusto barocco di Francesco Maria Richini, autore, insieme con Fabio Mangone, della costruzione dell’edificio voluto da Carlo Borromeo, strenuo difensore del cattolicesimo nei confronti del luteranesimo, e portato a compimento successivamente dal cugino Federico Borromeo. La struttura del complesso trasmette il rigore ascetico di San Carlo, con la sua sobria solennità, legata ai principi della controriforma seguita al Concilio di Trento.
Dopo la soppressione del Collegio Elvetico, l’edificio divenne sede del governo (1787), poi sede del corpo legislativo della Repubblica Cisalpina (1796), indi palazzo del Senato (fino al 1814) e infine sede di diverse amministrazioni dello Stato.
Dal 1872 il Palazzo ospita l’Archivio di Stato, uno dei più importanti d’Italia.
La visita all’Archivio di Stato, sotto la guida della Dott.ssa Carlone e del Dott. Liva, funzionari esperti e appassionati  che volentieri si sono prestati ad illustrarci i contenuti più significativi della raccolta, ha costituito un’esperienza unica, che ci ha dato modo di toccare con mano, in senso letterale, documenti originali a partire all’ottavo secolo, percorrendo poi tutta la storia della nostra città sino ai periodi più recenti. Fra le nostre mani e sotto i nostri occhi sono passati l’archivio ducale degli Sforza, quello delle successive dominazioni spagnola e austriaca, sino al Risorgimento. Si tratta di una documentazione ampia e ricca, comprendente atti sovrani, atti catastali, atti della Prefettura, del Tribunale, del Distretto militare, dell'Archivio notarile, ecc..

Per ulteriori approfondimenti è opportuno visitare il sito dell'Archivio, che potete trovare seguendo il link
http://www.archiviodistatomilano.beniculturali.it/
 

Filippo Vasta

 

Palazzo Senato (Archivio di Stato)
Il Palazzo del Senato fu eretto agli inizi del secolo XVII per volere del cardinale Federico Borromeo come sede del Collegio Elvetico, istituito nel 1579 da S. Carlo Borromeo per la formazione del clero svizzero che faceva parte della Arcidiocesi di Milano.
L’edificio fu iniziato nel 1608 dall’architetto Fabio Mangone (1587-1629), che lavorò nella Fabbrica del Duomo di Milano e fu insegnante di architettura all’Accademia Ambrosiana;al Mangone è attribuito il bel cortile classicheggiante del Collegio Elvetico.
Il palazzo fu continuato dall’architetto Francesco Maria Richini (1584-1658), una delle personalità più autorevoli del XVII secolo. La movimentata e severa fronte curvilinea a due ordini di finestre di gusto barocco è stata costruita dal Richini. La costruzione fu poi continuata dall’architetto Gerolamo Quadrio (1659-1723), che lavorò come tutta la sua famiglia di architetti per la Fabbrica del Duomo di Milano, per tutto il secolo successivo. Le riforme giuseppine decretarono la soppressione del Collegio Elvetico che ospitò vari istituti del Governo austriaco e poi di quello francese; dal 1809 al 1814 divenne la sede del Senato del Regno d’Italia, da cui il nome attuale. Dopo varie destinazioni nel 1870 nel palazzo fu sistemato l’Archivio di Stato, che vi ha tuttora sede. Tale Archivio comprende documenti di 12 secoli , da documenti anteriori al 1000 all’archivio ducale degli Sforza ed è considerato uno dei più importanti d’Italia. Vi è annessa una scuola di paleografia. L’edificio fu gravemente danneggiato dai bombardamenti aerei del 1943 ma è stato restaurato con cura.
L’esterno evidenzia la monumentale facciata concava al centro per creare spazio davanti all’ingresso (elemento tipico del barocco) che è scandita verticalmente da bugne che rivestono gli spigoli. Al piano terra timpani triangolari sopra le finestre e portale grandioso con pilastri,al primo piano finestre con timpani ricurvi decorati e finestrone centrale sormontato da stemma.
L’interno si articola in due grandi cortili collegati fra loro da un criptoportico. I cortili sono cinti da portici architravati (nel secondo cortile il portico è solo nella parete di ingresso e le altre tre pareti sono scandite da lesene)
 

Giuseppe Bardone


 

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galleria fotografica di Domenico Pizzi (foto scattate il 19 maggio 2016))

clicca sulle miniature per ingrandirle - didascalie sulle immagini ingrandite

 

La "pizzata" del 19 maggio 2016
mattinata culturale

 

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galleria fotografica di Domenico Pizzi (immagini di repertorio)

clicca sulle miniature per ingrandirle - didascalie sulle immagini ingrandite

 

 

 

 

 

 

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quellichelacomit.it -  maggio 2016