LA
CHIESA DI S. ANTONIO ABATE
La
chiesa di S.Antonio Abate è di
origine medievale , la prima
costruzione avvenne nel XIII secolo
per opera dei frati Antoniani, un
ordine monastico ospedaliero
francese, che curavano gli ammalati
del Fuoco sacro o “fuoco di S.
Antonio”fino alla costruzione della
Cà Granda.
La
chiesa fu ristrutturata nel XV
secolo per opera del precettore
degli Antoniani, Filippo Provani, a
questo periodo è da attribuire la
torre campanaria restaurata dal
Feltrami.
Nel 1452
la chiesa ed i suoi beni divennero
una commenda ,i nuovi commendatari
rinnovarono l’edificio; la famiglia
Trivulzio nel corso del XVI secolo
commissionò i duer chiostri e la
tavola di Bernardino campi
raffigurante la Madonna con il
Bambino esposta ancora oggi in una
cappella.
Nel 1577
la Commenda fu soppressa e la chiesa
fu affidata ai Chierici Regolari
Teatini, un ordine fondato nel 1527
chiamato a Milano dal cardinale
Carlo Borromeo
La
chiesa fu riedificata nel 1582 da
Dionigi Campazzo, uno degli
architetti della Cà Granda, per
l’ordine dei Padri Teatini, fondati
da S. Gaetano di Tiene. Il Campazzo
realizzò nella chiesa, realizzata
secondo i dettami della
Controriforma, uno dei più
interessanti esempi del barocco a
Milano e la chiesa è tuttora
notevole per l’omogeneità stilistica
e ricchezza di opere artistiche,
l’articolazione dello spazio e la
scelta dei motivi ornamentali sono
conformi alle direttive pastorali e
liturgiche della Riforma Cattolica,
le cappelle furono edificate da
importanti personaggi della città
con tele interessanti e cicli
pittorici notevoli.
Nel
secolo XVII, periodo di prosperità
dell’ordine teatino furono
realizzati i lavori di decorazione
dell’interno della chiesa con i più
famosi artisti lombardi,
e
l’interno costituisce un sistema
omogeneo del periodo dei Borromeo
,la decorazione si basò in gran
parte sulla Santa Croce di cui i
Teatini possedevano una reliquia e
promovevano il culto. La chiesa fu
consacrata nel 1654 dal Teatino
Alessandro Porro, Vescovo di Bobbio
Nel
XVIII secolo non furono effettuati
dei lavori artistici e dopo la
soppressione napoleonica del 1798 la
chiesa fu trasformata in magazzino
militare mentre il convento divenne
sede della Guardia Nazionale, gli
Austriaci vi insediarono il
Tribunale Militare
La
Chiesa fu riaperta nel 1832 e fu
rifatta la facciata in stile
neoclassico, nel 1903 il complesso
fu restaurato sotto la guida di Luca
Feltrami e Cesare Nava Nel 1930 il
complesso divenne proprietà della
Curia arcivescovile e fu sede
dell’Azione Cattolica per volontà
del cardinale Schuster
La
facciata attuale della chiesa
,in stile neoclassico, è rimasta
incompiuta ed è progetto di Giacomo
Tazzini del 1832;. Realizzata grazie
alla generosità del medico Paletta è
a capanna composta da due ordini
sovrapposti divisi da un cornicione.
La parte inferiore è scandita da
lesene ioniche che incorniciano 4
nicchie di santi.(s.Gaetano,Nicolao,
Antonio Abate ed Andrea Avellini)
A
sinistra della chiesa vi l’ex
convento dei Teatini con un chiostro
sforzesco del XVI secolo con tre ali
di portico sopra colonne tuscaniche
e vista sul campanile in cotto e a
cono cestile terminale, capolavoro
dell’arte lombarda.
L’interno della chiesa è a croce
latina con una unica navata
fiancheggiata da 3 cappelle per
lato,
transetto poco profondo ed abside
rettangolare.
La
volta ha una ricca decorazione
di marmi ed affreschi. Il Ciclo
affrescato rappresenta La storia
della Croce e comprende varie
composizioni dei fratelli Giovanni
Battista e Carlone (1603-1677) e
Giovanni Andrea (1584-1630), pittori
influenzati dal tardo manierismo.
Gli affreschi del transetto sono
opera del Moncalvo(1568-1625)
pittore piemontese autore di
numerose opere a Palazzo reale di
Torino ed in varie città lombarde
con una gamma cromatica tenue e
sfumata
La
prima cappella a destra è
dedicata all’Immacolata eretta nel
1680 da Andrea Biffi
Nella
facciata interna sono dipinti in
alto angeli e profeti affresco
attribuito ai fratelli Carloni, in
basso a destra il vi è S. Cecilia
attribuita a Bernardino Campi.
La
seconda cappella a destra
ospita il quadro di S. Andrea
Avellino, opera giovanile di
Francesco Cairo ai lati della
cappella due Storie di S. Andrea di
Abbiati, in alto affresco attribuito
ad Ercole Procaccini.
Nella
terza cappella Sull’altare
Immacolata Concezione e Cristo morto
gruppi scultorei di Giuseppe l
Rusnati, a destra Natività di Maria
del Figino alla sinistra Madonna con
il bambino, S Caterina S. Paolo e
Giovannino del Campi del 1565 sulla
volta affreschi dei Fiammenghini
Transetto destro in alto Cristo
e tra i finestroni profeti
attribuiti a Tanzio da Varallo alla
parete destra Adorazione dei Magi
del Morazzone , all’altare
Ascensione attribuita al Molosso e
sopra Angeli musicanti del Moncalvo
alla parete sinistra del transetto
Adorazione dei pastori di Ludovico Carracci,
dal transetto si passa in sacrestia.
Con tela attribuita a Sebastiano
Ricci.
Presbiterio . Sull’arco
trionfale Cristo e gli apostoli,
tondi del Salmeggia, sulla vota
Apoteosi di S. Antonio , affresco
del Moncalvo
Nel coro
stalli intagliati con disegni
attribuiti al Richini, nella parete
di fondo S Antonio attribuito a
Camillo Procaccinio ed ai lati del
finestrone S. Antonio e S. Paolo
attribuiti al Galizia
Transetto sinistro sulla volta
Episodi della morte del Cristo di
Garbieri alla parete destra Cristo
nell’orto di Salmeggia nella
cappella Presepio di Annibale
Carracci
Nella
terza cappella sinistra
(Cappella Acerbi o dell’Annunciata)
all’altare Annunciazione ed alle
pareti laterali Visitazione e Sacra
famiglia di Giulio Cesare Procaccini
considerati tra i capolavori del
barocco di Milano (1609) nell’arcone
L’Eterno in gloria. La cappella fu
commissionata dal senatore Acerbi in
onore del fratello sepolto nella
cappella. I quadri vennero
considerati del capolavori già dai
contemporanei. La stesura delle tre
opere è unitaria con ricerca di
effetti di luce e cura delle figure
Nella
seconda cappella sinistra S.
Gaetano di Tiene fondatore dei
Teatini del Cerano dipinto agli
inizi del 1600. Di stile barocco il
quadro mostra il santo inginocchiato
in contemplazione della croce
contornato da putti. in basso fiori
dipinti realisticamente. Le statue
della cappella sono di Giuseppe
Rusnati e attestano il virtuosismo
proprio della scuola romana in cui
si era formato lo scultore.
Nella
prima cappella di sinistra
rivestimento di angeli, putti e
paesaggi del Semino
Organo a canne nella cantoria
della controfacciata è collocato
l’organo l’acanne del Tornagli del
1865 restaurato nel 2006
GIUSEPPE
BARDONE |