Gli antichi Ospedali di Milano
Sant’Antonio Abate e la Ca’ Granda
Giovedì 17 marzo 2016 ore 10,30
appuntamento davanti alla Chiesa di Sant’Antonio Abate
Via Sant’Antonio, 12
Cari amici,
sin dal Medioevo Milano è stata una città all’avanguardia
nell’assistenza sanitaria. Uno dei primi centri di cura fu
fondato, nel 1127, a seguito di legato testamentario di Ruggero
del Cerro, per assistere gli ammalati del “fuoco sacro”. Si
tratta di quella malattia virale all’epoca molto diffusa e oggi
conosciuta con il nome scientifico di Herpes Zoster. Il
complesso era affidato agli Antoniani e la malattia veniva
curata con l’applicazione di unguento suino. Da qui la
denominazione di “Fuoco di Sant’Antonio” e la raffigurazione
iconografica del Santo insieme ad un maialino.
Del complesso
rimane oggi solo la chiesa, la cui attuale conformazione risale
al sedicesimo secolo, quando San Carlo, per compensare i
Teatini, subentrati agli Antoniani, della loro abnegazione per
la cura degli ammalati durante la peste, si adoperò per dotare
l’ordine di una sede più prestigiosa. Sorta la costruzione verso
la fine del ‘500 (architetto Dionigi Campazzo), per tutto il
corso del ‘600 l’interno venne arricchito con le decorazioni e
le opere d’arte, in gran parte recuperate dopo gli anni
d’abbandono seguiti alla soppressione dei conventi in era
napoleonica.
A pochissima
distanza, il 12 aprile 1456 nasceva l’Ospedale Maggiore, per
volontà del Duca di Milano Francesco Sforza e della moglie
Bianca Maria.
Il primo
nucleo a sorgere è quello di destra, guardando la facciata,
sotto la direzione del Filarete. Le opere continueranno per
tutto il secolo successivo e troveranno un rinnovato impegno nel
1621 in seguito al contributo del legato Carcano. L’architetto
principale del periodo secentesco è Francesco Maria Richini.
L’ultima parte, quella a sinistra verso Via Laghetto, fu
edificata in stile neoclassico fra il 1797 e il 1804 a seguito
del lascito del notaio Giuseppe Macchio. In quest’ultima sezione
della costruzione è ubicato l’Archivio dell’Ospedale Maggiore, i
cui reparti medici sono stati trasferiti a Niguarda nel 1939.
La facciata è
lunga complessivamente 282 metri e vale al complesso
l’appellativo di Ca’ Granda.
Dopo la
ricostruzione post bellica a seguito degli ingenti danni causati
dai bombardamenti dell’agosto 1943 (architetti Piero Portaluppi
e Liliana Grassi), nel 1959 l’Università agli Studi di Milano si
è installata nel complesso; all’ospedale è rimasta l’ala
dell’archivio. Al centro del portico orientale, verso Via
Sforza, si trova la seicentesca chiesa dell’Annunciata.
Il nostro
incontro avrà il seguente programma:
- visita alla
chiesa di Sant’Antonio Abate;
- visita alla
Ca’ Granda, cortile principale, cortili della Legnaia e della
Ghiacciaia, chiesa e cripta dell’Annunciata, crociera.
Per il pranzo, abbiamo riservato,
Alle ore 12,30
Ristorante la Dolce Vita
Via Bergamini, 11
Vi invitiamo
a segnalarci nel più breve tempo possibile la vostra adesione o
rinuncia, per darci modo di organizzare il pranzo , anche
rispondendo a questa mail.
Tutti i
luoghi sopra citati sono ricompresi nel raggio di 100 metri.
Pizzi, Vasta, Marini
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