Ricordi di un tempo
di Giancarlo Torniai

 

Un altro dei miei percorsi preferiti, specialmente quando voglio camminare al sole, è la strada da Diacceto a Ferrano.
Ieri mattina, con il tempo così promettente, ho lasciato la macchina, come le altre volte, in un "rallargo" poco dopo il bivio per Ferrano e mi sono incamminato per quella strada ormai conosciuta a memoria, ma sempre capace di regalarti qualcosa di nuovo.
Ieri, appunto, mi sono tornate in mente due persone di Ferrano, ormai scomparse, che, per diversi motivi, possono essere ritenute "Tosesi" di adozione: la mia zia Livia e "Il Ferranino".
La zia Livia mi ha fatto tornare in mente una giornata di 61 anni fa. Ci "portò", io e Franco d'Elia, a piedi da Tosi a Ferrano, dove abitava sua madre. Pranzammo lì, e quei "pomodori verdi fritti", squisiti, ogni tanto mi tornano in mente. Come ieri, quando sono passato davanti a quella casa, ristrutturata, ma disabitata da tanti anni, dove lei viveva prima di andare in sposa a mio zio Sirio, fratello di mio padre Lino, e trasferirsi a Tosi.
Il "Ferranino", Aurelio Conti, ha fatto felici con i suoi "cenci" tutte le "massaie" tosesi di quando ero ragazzo, ma anche dopo.
<< Bellino! Dove tu l'hai comprato? >>
<< L'ho preso da i"Ferranino".>>
Quante volte mi è arrivato all'orecchio questo "ritornello".
Il figlio di Aurelio, Sauro, era un bravo corridore di motocross e anche un bravo ragazzo. E' morto molto giovane in un incidente, su strada, con la sua moto, diversi anni fa.
La casa di Aurelio, ha le finestre aperte, ma non so chi ci abiti. So, però, che quando arriverò alla macchina, sudato, per coprirmi e non raffreddarmi, mi "metterò" il piumino blu, pesante, che circa 40 anni fa mi regalò Annalia: l'aveva comprato da i "Ferranino".
<< Senti, quel piumino blu è tutto liso, fa schifo. Te lo butto via! >>
<< Non ti provare! Quando sarà l'ora, te lo dirò. >>
Prima l'ho portato la domenica: era "buono". Poi il giorno di lavoro: era "da tutti i giorni". Poi, ha condiviso con me tutti "i sudori" delle mie partite di calcio con gli amici di Tosi quando non c'erano le docce e ci si lavava a casa. Poi le corse per la strada della Diga e a Campiglioni. Ora, le camminate "fuori porta" come quella di ieri.
Forse, fra le sue piume, ha raccolto anche i miei pensieri, soddisfatti, sempre, dopo una sudata "sportiva". Non lo butto via perché, mi sembra, che quando me lo metto. me li risussurri, piano piano all'orecchio, quei pensieri, facendomi rivivere momenti lontani e indimenticabili.
Si, lo so, sono un sognatore..... ma, a 71 anni, è ancora bello sognare.


Giancarlo Torniai

 

 

 

 

 

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quellichelacomit.it news - marzo 2016