L’IMPORTANZA DEL VOLONTARIATO RIBADITA DA PAPA FRANCESCO

di Giuseppe Bardone

Natale è il periodo dell’anno in cui ci sentiamo più buoni e disponibili verso il nostro prossimo e le sue esigenze e ci impegniamo spesso in occasionali attività di volontariato per progetti umanitari. Il fenomeno del volontariato, che ha una adesione crescente nel nostro Paese, è stato oggetto di numerosi interventi di autorità, tra cui ricordo il recente discorso del Presidente Mattarella sulla evoluzione di tale fenomeno in Italia.

Recentemente il Volontariato è stato esaminato da Papa Francesco nell’ambito del Giubileo della Misericordia. Il pontefice rivolgendosi lo scorso settembre ai volontari ha detto Non c’è misericordia senza concretezza, voi siete la mano tesa di Cristo: ci avete pensato? Cari fratelli voi toccate la carne di Cristo con le vostre mani. Non dimenticatelo". Papa Francesco ha abbandonato il testo del discorso scritto e si è rivolto  con queste parole ai circa 40 mila «operatori della misericordia» che celebravano in piazza San Pietro, il loro Giubileo. Un incontro che è culminato il giorno successivo i con la canonizzazione di madre Teresa di Calcutta.

"Tra le realtà più preziose della Chiesa – ha rilevato il Pontefice nel suo messaggio ai volontari, che ha preso le mosse dall’inno alla carità di San Paolo, - ci siete proprio voi che ogni giorno, spesso nel silenzio e nel nascondimento, date forma e visibilità alla misericordia. Voi esprimete il desiderio tra i più belli nel cuore dell’uomo, quello di far sentire amata una persona che soffre. Nelle diverse condizioni del bisogno e delle necessità di tante persone, la vostra presenza è la mano tesa di Cristo che raggiunge tutti. La credibilità della Chiesa passa in maniera convincente anche attraverso il vostro servizio verso i bambini abbandonati, gli ammalati, i poveri senza cibo e lavoro, gli anziani, i senzatetto, i prigionieri, i profughi e gli immigrati, quanti sono colpiti dalle calamità naturali… Insomma, dovunque c’è una richiesta di aiuto, là giunge la vostra attiva e disinteressata testimonianza. Voi rendete visibile la legge di Cristo, quella di portare gli uni i pesi degli altri".

"Il mondo - prosegue il Papa - ha bisogno di segni concreti di solidarietà, soprattutto davanti alla tentazione dell’indifferenza, e richiede persone capaci di contrastare con la loro vita l’individualismo, il pensare solo a sé stessi e disinteressarsi dei fratelli nel bisogno".

"Questo voltarsi per non vedere la fame, le malattie, le persone sfruttate  è un peccato grave, è il peccato moderno, il peccato di oggi". 

Papa Francesco ha messo anche in guardia i volontari dal pericolo della presunzione. "Siate sempre contenti e pieni di gioia per il vostro servizio, ma non fatene mai un motivo di presunzione che porta a sentirsi migliori degli altri. Invece, la vostra opera di misericordia sia l’umile ed eloquente prolungamento di Gesù Cristo che continua a chinarsi e a prendersi cura di chi soffre".

Patrona del Volontariato è stata proclamata Madre Teresa di Calcutta, canonizzata lo scorso settembre, per il suo operato a favore di tutti i tipi di miseria. Madre Teresa, ha rilevato il Papa, ci ha insegnato a servire gli ultimi senza aspettarci un grazie ed è stata generosa dispensatrice  della misericordia con l’accoglienza e la difesa di ogni forma della vita umana , anche di quella abbandonata e scartata.
 

Giuseppe Bardone (Casteggio)

 

 

 

 

 

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