8a puntata
9. Prima di esaminare la civiltà di Roma è basilare mettere
in evidenza quanto i Greci seppero apportare
allo sviluppo della cultura.
La grande cultura greca, nonostante che la tormentata conformazione
orografica del Peloponneso
favorisse l’insorgere di molteplici unità politiche, fu un fenomeno
omogeneo, che interessò tutte le
genti elleniche, unite dalla stessa lingua e dalla stessa religione.
Dal punto di vista della cronologia storica non esistono date precise per
indicare l’inizio e la fine del
periodo greco antico; generalmente è fatto iniziare con la data della Prima
Olimpiade (776 a.C.) e la
sua fine viene indicata con l’integrazione del mondo greco nell’Impero
Romano (146 a.C.).
Il periodo antecedente la predetta data d’inizio fu contrassegnato da una
serie d'invasioni del territorio
da parte di numerosi popoli (Achei, Ioni, Eoli), provenienti dal nord o dal
mare, che tra il 1500
ed il 1200 a.C. si mescolarono alle popolazioni autoctone, dando vita alla
prima civilizzazione del
Peloponneso.
In seguito, nuove ondate migratorie di popolazioni indoeuropee (dal nord i
“popoli del mare” e dai
Balcani i Dori), posero fine all’egemonia acheo/micenea, causando un periodo
di decadenza (denominato
i “secoli oscuri”), che, tuttavia, fu alla base della successiva creazione
della forma istituzionale
della polis (dall’VIII secolo a.C.). Le “poleis” erano dei veri e propri
centri politici, economici,
militari e culturali, retti da governi autonomi ed indipendenti; nonostante
le frequenti guerre tra città,
la lingua comune e la medesima cultura furono alla base di uno sviluppo
civile che raggiunse, tra
il VI ed il III secolo a.C. le vette che ben conosciamo.
La politica intesa come saggia amministrazione della cosa pubblica e la
visione democratica dei
rapporti tra cittadini furono basilari nella crescita della società civile
greca. La filosofia, come risposta
ai dubbi della vita, la scultura, quale ricerca dell’ideale di bellezza, il
teatro, quale manifestazione
dei problemi singoli e sociali, furono veicoli fondamentali per insilare in
queste genti un
ideale di società culturalmente avanzata e giusta. In questo processo ebbero
anche ampio rilievo, sia
la cultura fisica per l’affermazione del concetto, fatto poi proprio dai
Romani, di “mens sana in
corpore sano” e per instillare nei giovani il principio di una corretta
competitività, sia la musica e la
danza ed altro ancora.
L’insieme di questi ideali e di questi principi furono indubbiamente
assorbiti anche dai popoli con
cui il mondo greco venne a contatto nel corso dei secoli, in particolare con
gli Egizi, dai quali recepì
importanti nozioni, sia nel campo storico/letterario, sia nell’arte medica
che seppero ulteriormente
sviluppare.
Il flusso nella Grecia pre-classica di tanti popoli ha prodotto, quindi,
quella sintesi di culture diverse
che si è poi gradualmente irradiata, sino ai giorni nostri, sul resto del
pianeta, avendo affermato
principi universali quali la libertà, la democrazia e la parità di diritti
per tutti gli uomini.
Più che con lunghi discorsi, la grandezza di questa civiltà risalta anche
osservando la bellezza plastica
di famose opere d’arte (vedasi alla pagina successiva). Tuttavia non
possiamo terminare queste
brevi considerazioni senza porre l’accento sul debito che la civiltà
dell’area mediterranea ha nei
confronti del mondo greco, i cui valori fondamentali furono, di fatto,
recepiti da tanti popoli ed in
varie epoche.
Giorgio Nobis - Verona
fine della ottava puntata - continua